Un mio autoritratto? Avrei voluto avere i capelli della venere di Botticelli, il sorriso della Gioconda, gli occhi alla Picasso, il collo alla Modigliani, i colori di Matisse, il corpo scolpito da Canova e la grazia delle muse Preraffaellite; avrei voluto essere di una bellezza fredda e smaltata alla Otto Dix per giocare una partita a scacchi con Duchamp in un bar dalla grande vetrina come quelli di Hopper. Per il futuro mi piacerebbe rimanere impressa come un’icona pop di Warhol e volare nell’altrove come gli amanti di Chagall.

giovedì 16 febbraio 2012

Che cosa può un corpo?

1959. Congo. Nacque un uomo dal nome Olivier de Sagazan.
Un artista.
Una domanda: Che cosa può un corpo?
Ebbene nelle foto, nei quadri (le tele sono state dipinte sulla base delle fotografie scattate durante le performance), nei video delle performance di de Sagazan, il corpo viene creato, ricreato con la materia stessa.
Alcuni scrivono che sembra rienterpretare i mostri di Bacon.
A me ricorda anche Gunter Brus appartenente all'azionismo viennese.



Demone, animale mitologico, statua colante, involucro di cera sfatta, materia molle e informe. De Sagazan gioca con il fango, modellandolo, gioca con la polvere e con due colori principali, il rosso e il nero.
Sembra appunto rifarsi al teatro degli orrori di Artaud e al nonsense di Beckett per incarnarsi anche in Bacon.

La sua è una metamorfosi continua e quasi mostruosa.
L'individuo, si distrugge e si ricrea dalla sua stessa informità materica.
E' estremamente interessante l'idea di poter essere artefici della modellazione del proprio involucro, essere i propri scultori.
Sono espresse varie fasi, come la nascita nella, alla, per la, con la, della FORMA.
La sparizione di ogni figura è qui celebrata, i modelli fissi non sono più possibili. E' la caducità del mutamento il vero trionfo.


                                                                    post by: Federica Fiumelli












I video delle performance.




1 commento: