Un mio autoritratto? Avrei voluto avere i capelli della venere di Botticelli, il sorriso della Gioconda, gli occhi alla Picasso, il collo alla Modigliani, i colori di Matisse, il corpo scolpito da Canova e la grazia delle muse Preraffaellite; avrei voluto essere di una bellezza fredda e smaltata alla Otto Dix per giocare una partita a scacchi con Duchamp in un bar dalla grande vetrina come quelli di Hopper. Per il futuro mi piacerebbe rimanere impressa come un’icona pop di Warhol e volare nell’altrove come gli amanti di Chagall.

giovedì 8 marzo 2012

8 marzo in 3D_Dono Di Donna.

8 marzo, un giorno come un altro? Probabilmente si, ma forse no. Oggi è la festa delle donne o quantomeno è il momento dell'anno in cui tutti credono o fingono di ricordarsi l'importanza del femminile.
Non voglio cadere nella retorica della ricorrenza e tanto meno voglio cadere nella frase fatta del tipo: la festa delle donne è tutti i giorni.
Senza tanti giri di parole, oggi come domani ricordiamoci di essere donna.
Tutti siamo donne. Tutti abbiamo una parte femminile.
Bene, qui, in questo semi-spazio virtuale, proprio oggi, in questo momento, l'8 marzo (per chi avesse perso il filo o per chi non l'avesse proprio preso) mi è venuta voglia di "postare" qualche immagine rifacente a qualche opera d'arte che mi sa di donna. 
Non intendo proporre la classica cronologia "donna nella storia dell'arte" perchè mi sembra assurdo farlo qui proprio adesso; piuttosto cercherò di pormi la domanda: Se penso alla parola donna, cosa diamine vede il mio cervello in termini di arte?
Alcuni si chiederanno: ma che razza di domanda è?
Non lo so.
Ma detto tra noi, chissenefreeega.

Una donna cannone come direbbe il buon De Gregori. E che lato B ci sfoggia Botero, altro che la farfallina di Belen. Qui siamo in serie A.


Una donna snob, ricercata, solitaria, fresca come una rosa appena colta (se la tira parecchio insomma!). Quasi pronta a girare un nuovo spot Chanel 5. Ecco a voi il femminile visto da Waterhouse.


Qual gioia e é gioia (per dircela alla Shakespeare) se non ci fosse lei? La venere di Tiziano? Con golose rotondità e sguardo che oscilla tra ansia di peccato e peccaminosità occultata.
Burrosa e pudica. Invitante e soavemente vogliosa. Casta.


Una donna straziata, tagliata a metà, addolorata. Infinitamente sfortunata, ma sempre un'artista maledetta. Surrealista? Un cavolo! Quei tagli, quel dolore, il corpo di quella donna l'ha provato veramente.
Sensualismo caldo e corrosivo. Incisivo e malato. Femme che fa mal, quella di Frida Kahlo.


Per Bacccccoo che bambola! L'amata Cindy Sherman nei panni del dio più in voga di mai. 
Un brindisi per festeggiare ci voleva no? E' o non è giorno, questo, di festeggiamenti?
E allora cin cin!


Donna baffuta è sempre piaciuta. Un grazie infinito a Duchamp. Lui l'ha sempre saputa lunga. Non c'è che dire è molto più bona la cara Gioconda con un bel paio di mustache.


E giusto per aprire una miscroscopica parentesi su Marcel. Impossibile non inserire Rose Sélavy. Che ogni, e dico ogni benedettissimo istante ci ricorda e vuole ricordare che l'eros è vita.


E poi c'è Marlene. Suprema. Divina. Esuberante. Dandy. Satura di stile in ogni poro possibile. Ti inchioda dal  fascino sublime, decadente, vaporoso. Un tiro di eleganza, che diventa fumo e si disperde nella visione.
Una donna d'antan, di vecchie pellicole in bianco e nero.


Ci sono donne che fanno del loro sesso, un mezzo di pittura, di performance. Il pennello diventa una protesi a fine artistici. Il fallo mancante che si improvvisa pittore. La vagina painting della Kubota.


Poi ci sono donne nate per danzare, ammagliandoci con movimenti fluidi, e lunghe stoffe, creatrici di movimenti dalle immagini sinuose, serpentine, dal gusto Liberty, sfuggevole, sensuale, ondulatorio, come libido fluttuante. Un grazie alle movenze di Loie Fuller.


Wanted Woman. Donne ricercate in tutti i sensi le donne protagoniste dei celeberrimi scatti di moda del grandissimo Meisel.


E quanto sono belle e indiscrete le donne di Degas? Momenti di toilette preziosi e soffici. Sanno di pulito e sono spiate.
Sono belle perchè sanno di non essere viste o forse sapendolo fingono di non sapere.


Fortemente androgina, rettile e felina. Pronta a sedurre con armi letali. Spaventa, e attira. E' algida e dura come la più fredda plastica. Un manichino impossessato da anima animale. La donna firmata Otto Dix. Vuole proprio te stupido voyeur!!


La più letale, la più crudele, una donna bellissima nella mitologia. Tu però non la guardare mai negli occhi perché la sua ira potrebbe trasformarti in una triste pietra per sempre.
La medusa di Caravaggio.


E poi ci sono le bionde (finteeee) canine di Wegman. Perchè come ben detto prima: la femminilità è ovunque. Leopardata, kitch, egocentrica, ma forse intimamente timida?
E la donna oggetto, la donna mercificata, standardizzata? Ecco a voi l'esercito targato Beecroft.


Potrei continuare all'infinito con nomi e nomi.
La donna è infinita.
Tu stesso (che forse stai leggendo questo post) sei infinito.
E le mie scuse infinite per tutte quelle donne che non ho potuto inserire in questo post, un grazie a tutte le donne che sono state, sono, saranno.

"Viva le donne, viva le belle donne che sono le colonne dell'amor!"

post by: FEDERICA FIUMELLI


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